Cento 17 giugno 2013

 

 

AL MINISTRO DELL’ ISTRUZIONE DELL’ UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA

Maria Chiara Carrozza

AL CAPO DIPARTIMENTO PER L’ ISTRUZIONE

Lucrezia Stellacci

AL CAPO DIPARTIMENTO PER LA PROGRAMMAZIONE E LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE

Giovanni Biondi

AL CAPO DIPARTIMENTO PER L’ UNIVERSITA’,  L’ ALTA FORMAZIONE ARTISTICA

Raffaele Liberati

 

 

 

  Oggetto: Artem Docere Associazione Nazionale Docenti Disegno e Storia dell’ arte, presentazione dell’ attività e degli impegni; Istruzione Artistica e discipline artistiche nella scuola secondaria di II grado, considerazioni, analisi effetti riforma.

 

 

   Con vero piacere,  comunichiamo che  si è costituita ARTEM DOCERE Associazione Nazionale Docenti Disegno e Storia dell’ arte.

L’ Associazione si pone come punto di riferimento per i singoli individui ed enti che direttamente o trasversalmente operano nell’ ambito della didattica delle arti visive, e persegue, tra importanti scopi a livello nazionale e internazionale, l’ obiettivo di tutelare l’ Istruzione Artistica attraverso il raccordo con l’ Alta Formazione Artistica e le sue Istituzioni, e l’ ampliamento  dei fondamenti pedagogici dell’insegnamento del Disegno e della Storia dell’arte in tutti gli ordini di scuola e indirizzi.

   Artem Docere, convergenza di esperienze e competenze, nelle specificità delle diverse discipline artistiche, tramite gli esperti, i docenti, i professionisti, gli studiosi che vi operano, sta lavorando all’ analisi dell’ attuale offerta didattico educativa agli studenti italiani, i quali, al terzo anno ormai concluso dall’ applicazione della recente riforma della scuola secondaria di secondo grado, sono risultati esclusi da opportunità formative e culturali fondamentali alla lettura e al confrontosulle forme del reale e dell’ arte, per la conoscenza dell’immenso patrimonio artistico italiano ed internazionale.

   E’ innegabile che ogni società, i cui organi amministrativi abbiano una “visione” in termini di offerta formativa e sviluppo economico, debba saper valorizzare l’ importante ruolo svolto dal patrimonio artistico.

   Da oltre due anni, Artem Docere ha di fatto lavorato all’ apertura dei canali per la costruzione del dialogo con il Miur; all’ analisi dei provvedimenti ministeriali, oggetto della recente riforma  nella Scuola Secondaria di Secondo Grado, che hanno inverosimilmente imposto la cancellazione degli Istituti d’ Arte; la riduzione dei quadri orario delle discipline artistiche in tutti gli indirizzi dei Nuovi Licei Artistici; la cancellazione di indirizzi e di discipline caratterizzanti nei Professionali e nei Tecnici, nonché la cancellazione di “Disegno e Storia del Costume” dall’ indirizzo Moda in quegli ambiti di studio; la cancellazione di “Storia dell’ arte dai bienni dei Licei Classici, Linguistici, dagli indirizzi Turismo, Grafica degli Istituti Tecnici e dei Professionali; la cancellazione di “Disegno e Storia dell’ arte” dai bienni dei Licei Scienze Umane e Linguistici; la sottrazione del “Disegno” nei trienni di questi ultimi ambiti formativi; la cancellazione di “Disegno e Storia dell’ arte” dal “Nuovo” Liceo Sportivo … ne emerge un quadro allarmante.

 

   Gli studenti dei bienni dei Licei Classici, Linguistici, Scienze Umane si interrogano sulle ragioni per cui, da tre anni a questa parte,  a partire dall’ applicazione della Riforma Gelmini, non hanno più avuto la possibilità di studiare a scuola Storia dell’ arte e/o Disegno.

Per poter dare un minimo di completezza allo studio della Storia, per svolgere qualche ricerca sulla “bellezza in Grecia, o a Roma”  proposta loro dai docenti di Lettere o Greco, vagano per i corridoi alla ricerca di docenti esperti in Storia dell’ arte ed incontrano realtà esigue numericamente: le cattedre dei docenti della disciplina sono state dimezzate, licenziati i docenti precari e in esubero i docenti di ruolo, collocati ai margini della scuola.

 

    Come rispondere a questi studenti che chiedono di essere guidati nella ricerca e nello studio? Che cosa esprimere di fronte all’ inevitabile ampio disorientamento degli studenti, i quali avvertono tale assenza come avversa ai loro bisogni formativi?  Ma al tempo stesso, essendo Storia dell’ arte dichiarata “non necessaria”  nei bienni di studio dagli organi amministrativi del sistema scuola, quegli stessi  studenti si muovono “con pudore”, quasi con il timore di “offendere” qualcuno nell’ esplicitarne l’ assenza e la necessità. Come colmare il vuoto formativo  loro prospettato?  Il primo biennio è determinante per la trasversalità  e l’ unitarietà dello studio tra discipline storico-umanistiche; decisivo per la riuscita formativa e per il potenziale apprezzamento da parte degli stessi studenti nei confronti della disciplina, che può avvenire con successo attraverso opportuno metodo, approfondimenti e progetti curricolari.

Non è bastevole, ne' consolante sapere che nel successivo triennio di studi, la disciplina sarà nel curriculum.  Storia dell’ arteè disciplina trasversale ai saperi e culmine intellettuale dei saperi stessi.  Richiede di essere studiata per la durata di tutto il quinquennio in tutti gli indirizzi di scuola; richiede di essere affiancata a momenti di attività grafiche per l' approfondimento dell' analisi dell' opera, e creative,  a garanzia di percorsi formativi significativi per la preparazione alla fruizione del “bene comune” da parte di tutti i cittadini e per lo sviluppo di abilità cognitive individuali insostituibili che  accrescono il “potenziale” di apprendimento di ognuno. 

E' evidente che in soli tre anni di studio scolastico non si potrà che procedere per "abbreviazioni", "semplificazioni", didattica a percorso unico.

 

   Gli studenti che aspirano al percorso formativo nel  Liceo Sportivo hanno visto attuarsi solo recentemente la legittimazione, da parte del Miur, del nuovo liceo, ma  cancellata la disciplina Disegno e Storia dell’ arte. A questi studenti verrà impedito di confrontarsi nello studio  verso i contenuti  di una disciplina che educa alla costruzione della “bellezza”, virtù morale e intellettuale. L’ individuo è mente e corpo. Si pensi quale importante livello di  stimolo e di crescita della capacità artistica sia stato nell’ arte la necessità di rappresentare il movimento, lo sport, ad esempio, nel mondo greco. E a quale livello comunicativo, lo sport sia giunto attraverso l’ arte! Civiltà e Cultura si compensano, si realizzano attraverso i saperi dell’ arte che promuovono l’ accrescimento della consapevolezza individuale del proprio sé e della collettività, per l’ appartenenza in senso territoriale e storico.

Il Nuovo Liceo Sportivo è “deriva” del Liceo Scientifico ad indirizzo Sportivo: prima della riforma, la disciplina era regolarmente nel piano di studi.

 

   Gli Istituti d’ Arte sono stati sradicati fin nelle profonde radici intessute nel territorio italiano della creazione artistica. Cancellati a fronte della presunzione improbabile di “accorpare” le arti per riassorbirle nei sei indirizzi dei “Nuovi”  Licei artistici, i cui  percorsi forniscono allo studente strumenti culturali e metodologici per il proseguimento degli studi di ordine superiore.

Come far coincidere realtà educative che, sebbene abbiano il comune denominatore arte, hanno diverso il fondamento, diversi gli intenti formativi, i profili attesi, le opportunità di inserimento occupazionale?  Gli Istituti d’ Arte qualificavano figure competenti nei diversi e specifici settori dell’ artigianato artistico per la realizzazione di Tesori della creatività e della produzione artistica italiana che non possono essere assimilati a semplici  “ mezzi di comunicazione nell’ arte”.

Si tratta di una rigida e ingiusta semplificazione, nonché svalutazione dell’ arte e di quelle abilità individuali, fini e ingegnose che ottengono il manufatto artistico.

 

  L’arte è una risorsa intellettiva, culturale, etica, anche econo­mica.  Va sostenuta, incentivata,  valorizzata: nel nostro paese costituisce un fattore di crescita economica vitale, il cui potenziale sviluppo è però trascurato e ancora atteso.

La Costituzione italiana pone, tra i principi fondamentali, la tutela del paesaggio e del patrimoniostorico e artistico della nazione (articolo 9),ma leggere il patrimonio artistico come opera del passato è una visione errata, non risponde alle esigenze culturali di un paese che deve riemergere dalla negazione di “se stesso” di molti anni bui, per recuperare quella forza morale e libertà intellettuale che solo l’ arte può offrire.

 

  I provvedimenti che hanno cancellato gli Istituti d’ arte, declassando l’ immagine che il resto d’ Europa aveva dell’ istruzione artistica in Italia, hanno di fatto declassato la qualità dell’ insegnamento offerto ai cittadini italiani.

 

  Quegli stessi provvedimenti hanno soppresso e/o snaturato anche importanti indirizzi di studio professionalizzanti, Grafica e Moda, negli Istituti Professionali; Moda, Grafica e Turismo degli Istituti Tecnici, tramite la cancellazione di

discipline caratterizzanti gli indirizzi stessi, quali Comunicazioni Visive e Disegno Professionale, di cui ora non vi è più traccia; cancellata Disegno e Storia del Costume, inverosimilmente soppressa dalla riforma. Disciplina  mirata alla formazione di tutti gli aspetti legati alla moda dalla fase di progettazione, ideazione, organizzazione e realizzazione: dal prototipo al prodotto moda nei generi,  all’ accessorio: progettazione e catalogazione, storia della moda nelle epoche.

  E’ opportuno porre in rilievo che il  “nuovo” assetto estremamente tecnico e la genericità dei programmi delle  discipline che oggi si insegnano negli indirizzi “residui” dei “Grafici” e “Sistema Moda” di quegli Istituti, svilisce la componente  “identità della professione”  proprio di quelle figure che si vorrebbero formare.

 

  Avere ridotto drasticamente lo studio  della Storia dell’ arte, il cui quadro orario nella scuola secondaria era già al limite prima della riforma, al minimo tempo-orario utile per lo svolgimento di  percorsi educativi significativi,  implica oggi l’ insuccesso didattico in tutti gli ambiti di studio dove il “taglio” ha insensatamente agito. Insuccesso che si riflette nella “capacità” di leggere, comprendere e tutelare l’ immenso Patrimonio Artistico da parte dei cittadini italiani, condannati ad essere specchio dei soli vuoti rituali del turismo di massa, sempre più vagamente diffuso.

 

  Chiediamo agli studenti scusa, noi docenti senza responsabilità dirette, o con la colpa di non aver potuto/saputo tutelare e impedire che la disciplina venisse posta ai margini dello studio nella scuola superiore di secondo grado e della nostra società.

 

  E chiediamo al nuovo ministro che si impegni affinché le giovani generazioni non siano ulteriormente private della capacità di “ideazione” e di immaginazione, oggi sempre  più poveri e a “rischio” di ritrovarsi  senza futuro.

 

  Rimaniamo in attesa  di un Suo gentile riscontro, in vista di intraprendere un incontro informativo, che promuoviamo, per approfondire le tematiche sopra descritte,  al fine di dare vita ad un primo progetto significativo per la riqualificazione dell’ insegnamento di Disegno e Storia dell’ arte e per la rinascita dell’ Istruzione Artistica.

 

  Con i più Distinti Saluti da parte di tutti i Fondatori di Artem Docere.

 

Marinella Galletti

Presidente Artem Docere

 

 

 

L’ associazione cura due siti web, al fine dell’ informazione nell’ ambito del settore scuola inerente aspetti tecnici  e storico-artistici  finalizzati all’ insegnamento delle discipline; per la condivisione e  la diffusione  del valore delle sperimentazioni e della progettualità della didattica dell’ arte in tutti gli ordini di  scuole e nel territorio, per la costruzione deldialogo propositivo e interattivo tra scuole e istituzioni museali:

www.artemdocere.it    per la diffusione condivisione e valorizzazione della didattica dell’ arte

http://artemdocere.jimdo.com/   strumento tecnico informativo .