20/04/2013

EDUCARE ALL' ARTE UN TESORO!

 

su La tecnica della Scuola   Educare all’ arte, un Tesoro!

di   Marinella Galletti


 

In tutto il mondo, i sistemi scolastici sono invitati a rispondere alle esigenze culturali ed etiche rappresentate dalla capacità sociale ed economica di raccogliere sfide per qualificarsi come modello educativo. E’ in gioco la promozione di occasioni formative coerenti e capaci di dare risposte alle speranze della società in relazione alla propria capacità di investire risorse e qualità per la più ampia riuscita sociale. Tenuto conto delle restrizioni finanziare che risiedono nelle misure economiche dei governi, è particolarmente acuto ed efficace che si debba giungere a un modello quanto più possibile ottimale di ripartizioni degli investimenti in grado di corrispondere a tutte le aspirazioni dei cittadini, adeguando offerta e domanda nel mercato del lavoro e incrementando la ricerca nell’ ambito della Scienzae dell’ Arte.  (art. 33 della Costituzione).

 

Nel nostro Paese, inverosimilmente, i provvedimenti della Riforma Gelmini hanno dato luogo a cancellazioni radicali o a gravi restrizioni del monte ore di studio delle discipline nell’ ambito dell’ educazione all’ arte.

Gli Istituti d’ Arte sono stati cancellati a fronte della presunzione improbabile di “accorpare” le arti per riassorbirle nei sei indirizzi dei “Nuovi”  Licei artistici, i cui  percorsi forniscono allo studente strumenti culturali e metodologici per il proseguimento degli studi di ordine superiore.

 

Come far coincidere realtà educative che hanno diversi gli intenti formativi, i profili attesi, le opportunità di inserimento occupazionale? Gli Istituti d’ Arte preparavano figure atte all’ elaborazione di manufatti artistici in “Arti Applicate”. Abili esecutori e, al tempo stesso, progettisti di livello di pregiati oggetti d’ arte; i diplomati degli istituti d’ arte erano figure competenti nei diversi e specifici settori dell’ artigianato artistico per la realizzazione di Tesori della creatività e della produzione artistica italiana che non possono essere assimilati a semplici  “ mezzi di comunicazione nell’ arte”.

 

La cancellazione degli istituti d’ arte è svalutazione dell’ arte; è negazione di quelle abilità individuali, fini e ingegnose che ottengono il manufatto artistico. Tesori artistici che il nostro paese ha diffuso in tutto il mondo,  ineguagliabili. Nutrimento sensoriale, culturale e qualificante per l’ intera so­cietà civile; valore economico per lo stato. Eppure, quei Tesori sono destinati a scomparire! Con grave danno per l’ economia italiana.

L’ Arte è una risorsa intellettiva, culturale, etica, anche econo­mica.  Va sostenuta, incentivata,  valorizzata: nel nostro paese costituisce un fattore di crescita economica vitale, il cui potenziale sviluppo è però trascurato e ancora atteso.

 

La Costituzione italiana pone, tra i principi fondamentali, la tutela del paesaggio e del patrimoniostorico e artistico della nazione (articolo 9), ma intendere il patrimonio artistico come sola opera del passato è una visione errata, non risponde alle esigenze culturali di un paese che deve riemergere dalla negazione di “se stesso” di molti anni bui, per recuperare quella forza morale e libertà intellettuale che solo l’ arte può offrire.

 

I provvedimenti che hanno cancellato gli Istituti d’ arte, costretti a reinvestirsi in Istituti professionali o Licei artistici,  declassando l’ immagine che il resto d’ Europa aveva dell’ istruzione artistica in Italia, hanno di fatto declassato l’ intera qualità dell’ insegnamento offerto ai cittadini italiani, creando un vuoto formativo inaccettabile.

“Snaturati” importanti indirizzi di studio professionalizzanti, Grafica e Moda, negli Istituti Professionali; Moda, Grafica e Turismo degli Istituti Tecnici, attraverso la cancellazione di discipline caratterizzanti gli indirizzi stessi, quali Disegno Professionale, Comunicazione Visiva, Disegno e Storia del Costume. L’ incomprensibile cancellazione di Storia dell’ arte dai bienni dei Licei Classici, Linguistici, Istituti Professionali e Tecnici; la cancellazione di Disegno e Storia dell’ arte dai bienni dei Licei Scienze Umane e Linguistici;  la Cancellazione, per tutta la durata dei corsi, del Disegno dai Licei Scienze Umane e Linguistici,  la cancellazione di Disegno e Storia dell’ arte dai nuovi licei Sportivi, provvedimenti che possono essere spiegati nella logica dell’ impoverimento generale culturale che ha caratterizzato le scelte dell’ attuale sistema istruzione, ma che, venendo a colpire in maniera mirata e irrazionale l’ ambito educativo dell’ arte, vuole anche indicare un cammino a ritroso rispetto alla tutela del patrimonio artistico, a rovescio. Verso l’ inconsapevolezza dei cittadini dell’ identità storico artistica e territoriale, verso un declino culturale e morale.

 

Avere ridotto drasticamente lo studio  della Storia dell’ arte, il cui quadro orario nella scuola secondaria, prima della riforma, era già al minimo tempo-orario utile per lo svolgimento di  percorsi didattico educativi significativi,  implica oggi l’ insuccesso didattico e formativo.  La potenzialità di apprezzamento della disciplina stessa da parte degli studenti è in gioco.

  

Storia dell’ arte è disciplina trasversale ai saperi e culmine intellettuale dei saperi stessi.  Richiede di essere studiata per la durata del quinquennio in tutti gli indirizzi di scuola; richiede di essere affiancata a momenti di attività grafiche e creative,  a garanzia di percorsi formativi significativi per la preparazione alla fruizione del “bene comune” da parte di tutti i cittadini e per lo sviluppo di abilità cognitive individuali insostituibili che  accrescono il “potenziale” di apprendimento di ognuno.

 

A fianco dell’ incomprensibile lacuna educativa imposta dalla riforma, assistiamo all’  irrazionale condizione di lavoro dei docenti di ruolo delle discipline artistiche, posti in esubero, e alla grave lesione dei diritti dei docenti precari, oggi senza più opportunità lavorativa.

 

E’ innegabile che in Italia, gli organi amministrativi del sistema istruzione debbano recuperare una “visione”, in termini di offerta formativa e sviluppo economico, debbano saper valorizzare l’ importante ruolo svolto dal patrimonio artistico, e porre fine alla più grave lacuna nell’ ambito educativo, con l’ aggravio della svalutazione professionale iniqua e inaccettabile di docenti Laureati in Storia dell’ arte, nelle Accademie di Belle Arti, nelle Facoltà di Architettura, nel Dams … posti ai margini e fuori dalla scuola.

 

L’ educazione all’ arte è “diritto dei cittadini ” in quanto espressione al vertice dell’ intera cultura e storia del nostro Paese; in quanto potenziale per un programma di solido sviluppo economico.

 

L’ educazione all’ arte è il vero Tesoro.

 

 

 

Chiediamo nuovi provvedimenti ad opera di chi amministra l’ Istruzione Pubblica, perchè le giovani generazioni non vengano private della capacità di “ideazione” e di immaginazione, oggi sempre  più poveri e a “rischio” di ritrovarsi  senza futuro; perchè non vengano lasciate nell' oblio di chi non ha consapevolezza della propria appartenenza storico artistica e del Patrimonio.